Il Libro di Bemidbàr narra le vicende degli ebrei nel deserto come la rivolta di Kòrakh contro Moshè, il tentativo di Bil’àm di maledire i figli di Israèl o il coraggio di Pinkhàs.
Inoltre vengono trattate le leggi della Torà come, ad esempio, quella della parà adumà (la giovenca rossa).
Il volume descrive tutti questi argomenti alla luce del Talmùd, del Midràsh e di altre fonti della Torà Orale.
In molti casi il Midràsh non viene solo riportato letteralmente, ma viene commentato e spiegato in base a illustri maestri che hanno commentato e chiarito il significato di alcuni passaggi più difficili da comprendere.
La lettura di questo volume sarà di grande ispirazione e stimolo per l’approfondimento di questo quarto Libro della Torà.
La parola ebraica Midràsh deriva dalla radice daràsh, che significa cercare, chiedere, investigare.
Appare assai tardivamente nell’ebraico biblico, infatti lo troviamo solo in Divrè Hayamim nel quale viene inteso come risultato di una ricerca; in seguito il termine Midràsh viene usato comunemente con il significato di ‘racconto’.
Nella tradizione rabbinica, designa un’attività e un metodo di interpretazione della Scrittura che, andando al di là del senso letterale, scruta il testo in profondità (secondo regole e tecniche proprie) e sotto tutti gli aspetti, per attualizzarlo e trarne applicazioni pratiche e significati nuovi che sono lontani dall’apparire a prima vista.
Tale interpretazione riguarda sia il campo della legislazione (Midràsh Halakhà) che quello narrativo (Midràsh Aggadà).
Tutti i racconti del Midràsh sono stati dati da Hashèm a Moshè oralmente sulla montagna di Sinày e fanno parte della Torà Orale.
I tre principali Midrashìm sono il Midràsh Rabbà, il Midràsh Tankhumà e lo Yalkùt Shim’onì.
Il volume contiene i midrashìm relativi alle seguenti parashiyòt: Bemidbàr, Nassò, Beha’alotekhà, Shelàkh e Korakh.
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